Giulia Toscano Osteopata
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Blog #chiediallosteopata

DOTTO LACRIMALE CHIUSO NEL NEONATO: I CONSIGLI DELL’OSTEOPATA

19/7/2021

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Osteopata neonati varese

​La chiusura di uno o entrambi i dotti lacrimali nel neonato è un fenomeno piuttosto frequente, generalmente si manifesta con lacrimazione eccessiva degli occhietti (dopo alcuni giorni dalla nascita). Si risolve spontaneamente? È necessario intervenire chirurgicamente? Può il trattamento osteopatico essere efficace in caso di dacriostenosi? Risponderemo a queste domande.
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Stenosi del dotto lacrimale, cos’è?
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La stenosi del dotto lacrimale è l’ostruzione totale o parziale del condotto naso-lacrimale attraverso il quale, di norma, le lacrime scorrono verso le fosse nasali.
L'ostruzione del dotto nasolacrimale può essere congenita o acquisita (pregresse fratture del naso o del massiccio facciale; esiti di chirurgia dei seni paranasali; malattie infiammatorie e masse occupanti spazio).
La stenosi congenita può essere il risultato dell’anomalia di sviluppo di uno dei tratti delle vie lacrimali. Come ad esempio la membrana che si trova all’intendo del dotto lacrimale, che normalmente si riassorbe spontaneamente al momento della nascita, permettendo l’apertura del canale lacrimale, a volte però questo non accade promuovendo una lacrimazione eccessiva. Inoltre la stenosi può essere l’esito del disallineamento delle ossa del cranio che si possono muovere a causa delle forze in utero, durante il parto o durante il periodo post nascita. La struttura dell’occhio è formata da più ossa quindi se vi è una disfunzione o anche un piccolo trauma che induce una disfunzione di una di queste strutture può risultare una stenosi del dotto lacrimale. Non dimentichiamo che le ossa del bebè sono più flessibili e malleabile a seguito di stress esterni.
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Diagnosi e complicanze
La diagnosi di dacriostenosi è solitamente clinica, caratterizzata dalla presenza di sintomi oculari come secrezione e stravaso di lacrime.
Il ristagno, inoltre, può provocare infezioni batteriche e possono associarsi secrezioni di pus. Si associa, in genere, una terapia antibiotica per il trattamento delle congiuntiviti e la somministrazione di soluzione fisiologica nel naso, per evitare che si creino ristagni di secrezione nelle fosse nasali.
In caso di dacriostenosi congenita, i sintomi generalmente si risolvono entro 9 mesi, se dovessero persistere (per entrambe le dacriostenosi congenita e acquisita), la chirurgia può essere necessaria (indicativamente intorno all’anno di vita). 

Massaggio al neonato per il dotto ostruito
È importante eseguire dei semplici massaggi (un paio di volte al giorno). Dovete compiere delicatamente (con il polpastrello dell'indice) un movimento rotatorio dall’alto verso il basso, tra l’angolo interno dell’occhietto e la radice del naso. 

​Osteopatia per neonati con dotto lacrimale chiuso
L’obiettivo del trattamento osteopatico è quello di valutare la presenza di eventuali disfunzioni (dovute probabilmente al trauma da parto) che possono interessare le ossa e le strutture muscolari connesse all’occhio. Se le articolazioni ossee vengono decompresse il canale si aprirà e drenerà più facilmente.
Inoltre il trattamento della cervicale e del torace può migliorare il drenaggio linfatico della testa e del collo, riducendo l’edema periorbitale. 

Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: ​osteopatia-per-bambini-varese3477601.html

​By Giulia Toscano Osteopata
Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK)
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SQUILIBRIO MUSCOLARE OROFACCIALE, DEGLUTIZIONE DISFUNZIONALE E OSTEOPATIA

6/7/2021

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Osteopata per bambini varese

Per squilibrio muscolare orofacciale si intende un’alterazione di una o più funzioni orali (deglutizione, respirazione, masticazione, articolazione delle parole e la postura di riposo) che si riflette direttamente sulla postura. Oggi parleremo del ruolo dell'osteopata nel percorso terapeutico dello squilibrio orofacciale e nella deglutizione atipica. 
Osteopata per bambini varese
Cause dello squilibrio Muscolare Orofacciale
Le cause possono essere genetiche o acquisite.
Infatti la presenza di respirazione orale abituale (a causa di ipertrofia delle adenoidi e/o delle tonsille, ipertrofia dei turbinati e deviazione del setto nasale), abitudini orali viziate (succhiare il pollice, uso prolungato del ciuccio o anche del biberon e onicofagia), abitudini alimentari inadeguate (prevalenza di cibi morbidi nei primi anni di vita), presenza di malocclusioni dentali (e viceversa) o alterazioni delle strutture anatomiche cranio-facciali (frenulo linguale corto, storia di traumi cranio-facciali o di plagiocefalia posizionale/torcicollo nel neonato), possono modificare l’attivazione dei muscoli del distretto orofacciale e della regione del collo (al fine di supportare le funzioni prima elencate).

Quali possono essere le conseguenze?
La presenza di uno squilibrio muscolare orofacciale può essere sia la causa che la conseguenza di malocclusioni dento-scheletriche. Può portare disturbi dell’articolazione tempo-mandibolare (click articolare, bruxismo, serramento etc), alterazioni della mimica facciale, disturbi del sonno o apnee notturne, difficoltà respiratorie (associate a otiti ricorrenti o rinosinusiti), difficoltà nell’articolare alcune parole e problematiche posturali.

Che relazione esiste tra la postura e le funzioni orali?
L’atto deglutitorio è un’azione che richiede una coordinazione biomeccanica e neurologica di tutto il complesso cranio-cervico-mandibolare, in quanto non coinvolge solo i muscoli della lingua e il pavimento buccale, ma anche le strutture circostanti (i muscoli accessori per la deglutizione, la mandibola, e i muscoli della collonna). Quindi se ogni giorno un bambino o un adulto deglutisce male (pensate a quante volte deglutiamo al giorno?!) non avremo solo una modifica del cavo orale ma anche delle strutture limitrofe che dovranno fare più fatica per compiere un movimento fisiologico.
Un eventuale alterazione di queste strutture può causare dolore cervicale, disorientamento o mal di testa da cervicale.
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​Il ruolo dell’osteopata nel trattamento dello squilibrio muscolare orofacciale
Proprio per le caratteristiche multifattoriali dello squilibrio muscolare orofacciale, per risolvere questa problematica bisogna lavorare in squadra (logopedista, dentista pediatrico, foniatra, otorinolaringoiatra, pediatra, fisioterapista e osteopata). Infatti una delle principali cause di recidiva ortodontica anche dopo trattamenti prolungati è costituita dal mancato supporto logopedico e delle altre figure di supporto.
Quindi, considerando l’importanza delle funzioni orali per la crescita del bambino, un intervento e riconoscimento precoce dei fattori di rischio permette di ridurre la cronicità dei sintomi e delle conseguenze dovute alle correlazioni sopra elencate.
L’osteopata valuterà le funzioni del distretto cranio-cervico-mandibolare al fine di capire quale alterazione risulta prioritaria per il disturbo presentato dal paziente (cefalea, dolore al collo..etc...) . Il trattamento osteopatico sarà volto a ridurre gli squilibri mio-fasciali che mantengono l’alterazione delle funzioni sopradescritte o sarà di supporto al trattamento ortodontico. 
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Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: come-la-masticazione-puo-influenzare-la-postura-del-tuo-bambino-osteopatia-e-malocclusioni.html
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By Giulia Toscano Osteopata
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Mal di testa nei bambini: osteopatia e rimedi

1/6/2021

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Mal di testa nei bambini rimedi Varese

​Oggi parliamo di mal di testa in età pediatrica, un disturbo che si associa a scarsa resa scolastica e disturbi dell’apprendimento. Non è sempre facile capirne la causa e per effettuare una diagnosi medica in età pediatrica ci vogliono addirittura 20 mesi.
L’intervento Osteopatico agisce in quei casi in cui il mal di testa è causato da alterazioni posturali che non interessano solo la zona cervicale ma tutto il sistema cranio-cervico-mandibolare. Non dimentichiamoci dell’importanza dell’occhio nella gestione del bambino con mal di testa.
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Mal di testa nei bambini: non solo dolore alla nuca!
Il mal di testa nei bambini si presenta con quadri clinici diversi rispetto all’adulto, infatti, spesso i sintomi associati o i comportamenti correlati (esempio il pianto, l’irritabilità o il ritiro dall’attività fisica) possono essere anche più apprezzabili rispetto al dolore alla nuca. A volte i primi sintomi possono manifestarsi con dolore addominale ricorrente (non colica) o vomito ciclico dell’infanzia e diventare emicranici in futuro. Fate molta attenzione alla famigliarità per cefalea e/o emicrania!!
Sarà compito del pediatra insieme al neurologo attribuire la causa di questa sintomatologia e differenziare l’emicrania dalla cefalea tensiva e da cause secondarie (per esempio con insorgenza dopo una caduta o dovute a sinusite nei bambini più grandi).

Mal di testa nei bambini, mandibola e vista: Esiste una correlazione?
Si certo, spesso il mal di testa può essere secondario a problemi di vista o del cavo orale, per questo molte volte entra in gioco anche l’oculista pediatrico o il dentista pediatrico nel ritrovare la causa del mal di testa.
Se avete un difetto visivo cercherete di avvicinare il capo all’oggetto (esempio con la L.I.M) per vedere meglio, e questo a lungo termine può creare tensioni a livello cervicale che possono manifestarsi con mal di testa a casco.
Anche problematiche legate al cavo orale (come il bruxismo nei bambini del quale abbiamo parlato nel blog post precedente) o pre-contatti possono alterare il tono della muscolatura masticatoria la quale è strettamente correlata con la cervicale e dare vita a mal di testa.

Mal di testa nei bambini e trattamento osteopatico
Il trattamento Osteopatico, dopo una diagnosi medica, ha il compito di valutare possibili cause secondarie che correlino il mal di testa nei bambini ncon la postura e con l’aiuto di un’attività fisica adeguata cercare di migliorare l’atteggiamento posturale in modo da migliorare la qualità di vita di questi bambini. 

​I consigli dell’osteopata #chiediallosteopata
  • Attenzione all’utilizzo del tablet o della televisione in maniera persistente perché sottopongono il sistema visivo e la colonna sotto sforzo.
  • Fate attenzione alle posture che assumono i vostri bambini mentre studiano o leggono. No al divano! Seduti su una sedia ergonomica con l’altezza corretta del monitor o se legge un libro potere utilizzare un leggio regolabile.
  • È consigliabile effettuare una visita oculistica pediatrica e/o ortottica verso i 3 anni, a meno che non ci sia famigliarità o sintomi riscontrati dal pediatra e allora in quei casi si può fare anche nei primi mesi di vita.
  • Fate la visita dal dentista pediatrico nei tempi consigliati (18-24 mesi).
  • Monitorate che le ore di sonno del vostro bambino siano adeguate, che la dieta sia equilibrata e l’attività fisica sia costante (meglio all’aria aperta).

Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: come-la-masticazione-puo-influenzare-la-postura-del-tuo-bambino-osteopatia-e-malocclusioni.html

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Osteopatia, bruxismo infantile e nell’adulto

17/5/2021

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Osteopata bambini varese

​Sapevi che se soffri di mal di testa, cervicalgia, tensione al viso, dolori alle orecchie o disturbi dell’equilibrio già dal risveglio potresti soffrire di Bruxismo? Oggi chiariremo in che cosa consiste questo disturbo, quali sono le sue possibili rappresentanze cliniche (anche nei bambini) e alcuni rimedi. 
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​Cos’è il bruxismo?
Il bruxismo è una parafunzione dell’apparato masticatorio che comporta lo sfregamento involontario, rumoroso e a volte doloroso dei denti, che avviene in genere durante le ore di sonno. Questo atteggiamento si verifica prevalentemente di notte durante il sonno, rendendolo di fatto difficile da controllare, spesso si accorge un famigliare o l’igienista dentale durante una visita di controllo dove viene riscontrata l’usura dei denti.
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​Un bambino può soffrire di bruxismo?
Certo, il bruxismo può interessare anche l’infanzia ma va considerato diversamente rispetto a quello dell’adulto perché spesso (diversamente dall’adulto) si risolve in maniera spontanea con la fine dell’eruzione dei denti da latte e sembrerebbe essere un aspetto fisiologico necessario alla normale eruzione dei denti permanenti. È comunque sempre opportuno avvisare il proprio dentista pediatrico di questo evento perché in alcuni casi può essere associato ad apnee del sonno o malocclusione e servirà effettuare esami più approfonditi.
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​Bruxismo e stress
Risulta difficile definire una causa precisa, ci sono vari fattori che concorrono allo sviluppo del digrignamento dei denti, tra questi lo stress gioca un ruolo fondamentale.
Anche nei bambini lo stress sembrerebbe essere un fattore di rischio soprattutto con l’inserimento alla scuola o l’arrivo di un fratellino.
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Rimedi per il bruxismo nell’adulto
  • Trattamento Ortodontico. Il vostro dentista potrebbe consigliarvi un apparecchio rimovibile (Bite) con lo scopo di mettere a riposo la muscolatura mandibolare e proteggere i vostri denti dall’usura, da portare nei casi meno gravi solo durante la notte, altrimenti anche durante il giorno.  In caso di malocclusione dentale (adattamento disarmonico e disfunzionale del sistema stomatognatico) potrebbe essere necessario modificare l’occlusione tramite l’ortognatodonzia.
  • Modifica dello stile di vita. Provando ad alleggerire lo stress e l’ansia creando una routine del sonno come un bagno caldo o degli esercizi di yoga giornalieri.
  • Piano di esercizi individualizzato. Gli esercizi di rilassamento della muscolatura mandibolare sono in grado di ridurre la contrattura della muscolatura masticatoria e/o del collo e regolarizzare quindi la loro azione.
  • Trattamento manuale: A fianco delle strategie terapeutiche standard, che agiscono a livello sintomatico, ossia alleviando i sintomi causati dal bruxismo, alcune terapie complementari, come l’Osteopatia, valutano il disturbo nella sua globalità, ricercando la causa anche lontana del dolore (es. cervicale).
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​Bruxismo e Osteopatia
Esistono strette connessioni tra il sistema stomatognatico (articolazione della mandibola, palato, lingua e dentatura) e il resto del corpo, in particolare con la cervicale. Quindi tramite una valutazione palpatoria dell’articolazione temporo-mandibolare e della muscolatura adibita alla masticazione (muscolo massetere, temporale e pterigoidei), della mobilità della colonna cervicale e del resto del rachide (fino a bacino e piedi) è possibile rimuovere eventuali interferenze posturali che potrebbero essere connesse con il sovraccarico  mandibolare (alterata posizione  della mandibola e del tono della muscolatura) e a loro volta incentivare il digrignamento notturno. Quindi il ruolo dell’Osteopata è quello di ricercare eventuali cause meccaniche e dunque intraprendere un percorso multidisciplinare che includa la terapia del medico dentista e la terapia manuale osteopatica a supporto.
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​I consigli dell’Osteopata #chiediallosteopata
  • Portate sin da piccoli i vostri bambini dal dentista così da prevenire eventuali malocclusioni o vizi posturali.
  • Applicate un panno caldo alternato ad uno freddo (15 minuti totali) sulle guance per ridurre l’infiammazione.
  • Con l’ausilio di una pallina di formato piccolo es. quella da tennis, provate a compiere dei movimenti circolari a livello di entrambe le guance e delle tempie per ridurre la tensione muscolare, sempre nel rispetto del vostro dolore.
  • È consigliabile uno stile di vita attivo sia nei bambini che negli adulti, per ridurre lo stress e migliorare la salute generale.
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Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: come-la-masticazione-puo-influenzare-la-postura-del-tuo-bambino-osteopatia-e-malocclusioni.html

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Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) 


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Come la masticazione può influenzare la postura del tuo bambino: Osteopatia e malocclusioni

3/5/2021

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Osteopata bambini Varese

​Con il termine malocclusione si indica il percorso di adattamento disarmonico e disfunzionale del sistema stomatognatico (ossa, muscoli e denti), e non solo, in quanto il funzionamento dell’apparato masticatorio è garantito da un complesso più grande che possiamo indicare con il termine cranio-cervico-mandibolare. Oggi vedremo come distinguere la malocclusione nei bambini, la strategia di prevenzione e il momento giusto per intervenire.
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Osteopatia e malocclusioni: Cosa provoca un disordine dell’occlusione?
Possono essere fattori congeniti (già presenti dalla nascita) o esterni che creano interferenze:
  • Fattori congeniti: affollamento dentario (mancanza di spazio), denti soprannumerari, agenesie (mancanza di alcuni elementi dentali), crescita ossea mascellare o mandibolare in eccesso o in difetto, deviazione del setto nasale e alcune sindromi (es. ipercondilia o iposvilippo monolaterale).
  • Fattori ambientali: abitudini prolungate come l’uso del ciuccio o del biberon, abitudini viziate (es. succhiare il pollice), l’interposizione della lingua tra i denti dopo l’infanzia (deglutizione infantile o atipica), fratture del massiccio facciale, ingrandimento delle tonsille e/o delle adenoidi, perdita prematura dei denti da latte, contratture muscolari e per finire disfunzioni (alterazioni della mobilità o della funzione) della cervicale o del resto della colonna.


​Osteopatia e malocclusioni: Cosa sono le malocclusione?
La bocca si chiude come una “scatola delle scarpe” se per esempio il “coperchio” (arcata superiore dei denti) è troppo piccolo, non sarà possibile chiudere la scatola in maniera corretta, a questo punto il nostro corpo creerà degli escamotage per garantire la chiusura “ermetica”, come la deviazione da un lato o dall’altro della mandibola (arcata dentaria inferiore), creando una malocclusione. Quindi in una condizione ottimale di occlusione serve che l’arcata superiore sia più grande, che gli incisivi superiori siano più anteriori rispetto a quelli inferiori e che i fattori che abbiamo visto prima non interferiscano. 

Quando bisogna effettuare la prima visita dal dentista pediatrico?
Le linee guida consigliano di portare il proprio bambino dal dentista, specializzato in ambito pediatrico (Ortodontista o Pedodontista), quando ancora non ci sono problemi del cavo orale, per fare una chiacchierata conoscitiva. A partire dai 18-24 mesi. Portando il vostro bambino dal dentista sin da piccolo, permettiamo di intercettare condizioni che se non trattate subito possono compromettere la normale crescita del massiccio facciale e non solo (tutta la postura) ma possono anche peggiorare nel tempo, provocando un intervento più duraturo e a volte non risolutivo. Ricordo inoltre l’importanza della figura dell’igienista dentale, fondamentale nella prevenzione per i denti permanenti del bambino e nell’istruzione delle manovre di igiene orale.

Conseguenze: non solo a livello del volto.
La funzione dell’apparato stomatognatico o masticatorio è correlata con quella della colonna cervicale, del cranio e di conseguenza di tutto il rachide fino al recettore podalico. Per questo pazienti con alterazioni della forma/funzione del cavo orale possono sviluppare disturbi dell’apparato masticatorio e viceversa (es. bruxismo, click o limitazione della mandibola,) ma anche riportare dolori anche distanti dalla causa (es. mal di testa o lombalgia). 

L’intervento osteopatico nei bambini con malocclusione
L’Osteopata in questi casi non è in grado di modificare la forma ma può agevolare la corretta funzione durante lo sviluppo dell’apparato stomatognatico, eliminando eventuali interferenze provenienti da elementi muscolari vicini (es. contrattura della muscolatura masticatoria) o distanti (es. disfunzioni della colonna cervicale o del rachide in toto).
Inoltre agisce in contemporanea ad altre terapie in modo tale da monitorare le modifiche dettate dall’intervento di ortognatodonzia.  

​I consigli dell’Osteopata #chiediallosteopata
  • Portate il vostro bambino dal dentista, specializzato in ambito pediatrico (Ortodontista o Pedodontista), quando ancora non ci sono problemi del cavo orale, per fare una chiacchierata conoscitiva. A partire dai 18-24 mesi
  • Se il tuo bambino soffre di mal di testa, peggioramenti dell’occlusione, dolore o limitazione del movimento della mandibola chiedi un consulto ad un dentista pediatrico.
  • “Portare le mani alla bocca” non è un vizio ma un modo per conoscere il mondo in età di sviluppo, attenzione però al pollice in bocca durante la crescita!
  •  Non prolungate oltre il tempo necessario l’utilizzo del ciuccio (abbandonarlo in maniera graduale e concordata con il bimbo tra i 6 e i 12 mesi) e usatelo in maniera sporadica durante la giornata.

​By Giulia Toscano Osteopata
Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK)
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PROBLEMI DI SUZIONE NEL NEONATO: COME PUÒ AIUTARTI L’OSTEOPATA

26/4/2021

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​La suzione pur sembrando un gesto estremamente naturale, è ricco di tantissime emozioni, ruoli e per essere sinceri anche di difficoltà. Generalmente per garantire un attaccamento al seno funzionale e una suzione armonica del bambino (anche con il biberon) ci vogliono (in assenza di patologie congenite) all’incirca 30 giorni dalla nascita. Io come Osteopata mi occupo in collaborazione con le figure si supporto all’allattamento di verificare e se possibile correggere eventuali disequilibri muscolo-scheletrici che possono interferire con il corretto funzionamento della suzione e della deglutizione. Oggi parleremo proprio di questo.

Osteopata neonati Varese

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La suzione nel neonato
L’atto del nutrimento è il risultato della coordinazione di diversi riflessi neonatali: riflesso di cercamento, riflesso di suzione, riflesso di deglutizione e molto altro ancora.
Il riflesso di suzione si sviluppa quando il bambino è ancora in grembo materno, e in genere completa la sua maturazione alla 36ma settimana di vita fetale e  in condizioni fisiologiche permane fino ai 10-11 mesi; scompare dopo l’anno, quando la suzione diventa un atto di tipo volontario e non più riflesso. Durante l’allattamento, quando il neonato entra in contatto con il capezzolo o con la tettarella del biberon avvia una serie di movimenti coordinati della lingua insieme all’attivazione dei muscoli delle labbra e della parte anteriore del collo, permettendo così la fuoriuscita del latte.

Problemi di suzione
In alcuni casi però questo meccanismo appare meno efficace a causa o di un cattivo coordinamento motorio di alcuni i muscoli e/o nervi preposti a questa funzione o di alcune anomalie congenite o acquisite nei primi mesi di vita che possono interferire in questo percorso.
Da cosa potrebbe dipendere?
– Dall’immaturità del riflesso di suzione conseguente ad una nascita prematura del bambino.
–Dalla presenza di anomalie orali come il frenulo linguale corto e/o “poco flessibile” che non permette un funzionale movimento della lingua.
– da difficoltà legate alla conformazione del capezzolo della mamma (esempio capezzolo piccolo o poco estroflesso).
– Dalle posizioni incorrette mantenute durante l’allattamento per impossibilità del bambino a girare il capo da entrambi i lati senza difficoltà (torcicollo miogeno) o perché non posizionato correttamente. 

​“Tutta colpa del parto”
Durante il parto, il neonato si adatta al passaggio dal canale vaginale grazie ad una combinazione di movimenti di tutto il corpo, compreso il rimodellamento momentaneo della forma della testolina. Questo rimodellamento riguarda soprattutto la parta posteriore della testa, quindi se durante la fase espulsiva la base cranica viene sottoposta ad uno stress eccessivo, anche i muscoli /le fasce della suzione verranno irritati causando una suzione meno efficace durante l’allattamento.
Inoltre, durante la fase espulsiva il piccolo per uscire compie un’estensione del capo e se questo movimento è eccessivamente veloce si possono instaurare alterazioni della mobilità o contratture della muscolatura del collo, che magari danno dolore al bambino proprio quando deve ruotare la testa durante l’allattamento e quindi difficoltà nella suzione.
In aggiunta, eventuali posizioni scorrette del capo del bambino mantenute per lungo tempo durante la giornata nei primi mesi di vita, come per esempio l’adagiamento prolungato nell’ovetto, possono influenzare la forma della testolina e l’elasticità della muscolatura del collo andando ad ostacolare la suzione.
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​Cosa può fare l’Osteopata in caso di problemi di suzione nel neonato?
L’Osteopata ha il ruolo di identificare eventuali alterazioni muscolo-scheletriche esempio del collo, della schiena o della lingua che possono interferire con la suzione. Inoltre agirà anche su eventuali problematiche che possono essere conseguenti o concomitati come le coliche gassose, il reflusso gastro-esofageo nel neonato, la stipsi nel bambino e la plagiocefalia posizionale.
È fondamentale intervenire nei primi mesi di vita per sfruttare l’elasticità dei tessuti molli di cui è costituito il bambino di poche settimane.
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Problemi di suzione nel neonato: I consigli dell’Osteopata #chiediallosteopata
  • Fate sempre controllare al vostro pediatra o all’Ostetrica il frenulo linguale del vostro bambino.
  • In caso di difficoltà con l’allattamento fatevi supportare dalla vostra Ostetrica e/o da un consulente per l’allattamento per ottenere le corrette informazioni riguardo l’allattamento al seno e/o artificiale (in particolare in presenza di campanelli di allarme come ritardo della crescita del vostro bambino o attacco doloroso e/o disturbato al seno/biberon).
  • Se possibile è consigliato avvicinare il bebè al seno sin da subito dopo il parto per incoraggiare la produzione e la fuoriuscita del latte.
  • Evitate se è possibile per le prime 4-6 settimane o finché non è presente un attacco sicuro possibili interferenze esterne come il ciuccio o la tettarella per promuovere una suzione ottimale.
  • Promuovete un attacco corretto al seno. Ricordando sempre di collocare il piccolo pancia contro pancia e sistemando il bambino in modo tale che il nasino sia sempre di fronte al capezzolo.
  • Favorite l’allattamento a richiesta (anche con il biberon).
  • Curate e massaggio il vostro seno.
  • Valutate la conformazione corretta della tettarella del biberon (ciliegia non troppo lunga o corta; collo sottile; morbida e flessibile) e le modalità corrette di utilizzo.
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Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: le-coliche-nei-neonati-un-mito-da-sfatare.html

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