IBCLC è un acronimo (International Board Certified Lactation Consultant) tradotto in italiano come Consulente Professionale in Allattamento Materno, che definisce un professionista specializzata nella gestione clinica dell’allattamento al seno e della lattazione umana. Il titolo di IBCLC viene conferito dall’ IBCLE, ovvero l'Ente Internazionale degli Esaminatori dei Consulenti in Allattamento (International Board of Lactation Consultant Examiners®) è un organo di certificazione internazionale indipendente la cui missione è porsi al servizio dell'interesse pubblico a livello mondiale, offrendo un sistema di credenziali per migliorare la pratica professionale di consulenza e sostegno all'allattamento. La Commissione IBCLC eroga il programma di certificazione IBCLC e certifica le persone che soddisfano rigorosi standard di ammissibilità, hanno superato un esame di certificazione internazionale erogato da un ente professionale, ottemperano ai requisiti di formazione continua e si attengono a un Codice di condotta professionale. I consulenti IBCLC assistono le famiglie che allattano al fine di sostenere l'allattamento e promuovere la salute pubblica a livello globale. Attualmente sono presenti quasi 36.000 IBCLC in 131 paesi. Qui le competenze cliniche per la pratica dei Consulenti Professionali in Allattamento Materno (International Board Certified Lactation Consultants, IBCLC)! Quando contattare l'IBCLC Ecco alcuni esempi di situazioni specifiche:
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare la consulenza più adatta qui: consulenze in allattamento e percorsi
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Osteopata gravidanza varese
“Il primo microbiota non si scorda mai”
Durante la gravidanza si evidenziano cambiamenti endocrini, metabolici, immunitari e nel microbiota della futura mamma. La comunicazione tra il microbiota della mamma e quello del bambino inizia nell’utero e evolve in diversi step con il parto e nella prima infanzia. Quindi la nascita del microbiota del bambino inizia nella pancia!
Cos’è il microbiota?
Il microbiota è l’insieme dei microrganismi (batteri, virus, funghi etc.) che convivono nell’organismo umano e sono in grado di esercitare un effetto positivo sulla nostra salute. Ognuno di noi ospita un microbiota unico, che si differenzia in base al vissuto e alle influenze esterne. La maggior parte dei microrganismi risiede nell'intestino ma è presente anche a livello della pelle, della vagina e della bocca. C’è un rapporto stretto tra il sistema immunitario e il microbiota; quest’ultimo infatti, contribuisce alla buona e alla cattiva salute! Cosa influenza il microbiota? Una vasta gamma di fattori può causare cambiamenti nella composizione del microbiota (disbiosi). Le differenze nella composizione del microbiota in ciascuna persona dipendono da alcune condizioni ambientali come pH, livelli di ossigeno, nutrizione, umidità e temperatura. E non solo anche l’andamento della gravidanza (il microbiota iniziale lo prendiamo dalla mamma?), la tipologia di parto, la prematurità della nascita, l’allattamento materno, la dieta variegata della mamma e del bambino (svezzamento) possono influenzare il sistema immunitario e il microbiota della diade. La placenta ha un microbiota! Il microbiota della gravidanza è anch’esso unico, perché modellato per le esigenze del bambino. In questa fase li microbiota risulta di diversa composizione rispetto alle fasi future della sua vita e per quanto riguarda la mamma è stata studiata una relazione positiva tra la salute del microbiota in gravidanza e il positivo andamento di quest’ultima. Dove risiede questo microbiota in gravidanza? Non solo a livello dell’intestino, della pelle, della vagina e della bocca ma anche A LIVELLO DELLA PLACENTA E DEL LIQUIDO AMNIOTICO! Quindi il bambino alla nascita ha già avuto un contatto con microbiota della mamma, a prescindere che nasca per via vaginale o tramite taglio cesareo. Pur ricordando che i bambini nati da parto cesareo non vengono a contatto con il microbiota vaginale della madre e quindi potrebbe presentare meno varietà rispetto ai bambini nati da parto vaginale. La somiglianza tra il microbiota orale e quello placentare suggerisce che i batteri possono passare dalla cavità orale alla placenta, ma ulteriori studi dovranno approfondire questi dati. Cosa fare? Non stiamo negando gli effetti positivi sul microbiota del bambino nato da parto naturale, ma solo alludendo ancora una volta all’effetto prenatale sulla composizione microbica e sull’importanza di prenderci cura del microbiota della mamma in gravidanza. E non solo, anche durante l'allattamento e nelle prime fasi di sviluppo della diade, in termini di dieta, supplemento di probiotici e delle cure pre/post natali (con particolare attenzione agli antibiotici).
Referenze
Massaggio con il Rebozo Varese
Il Rebozo è una fascia messicana che può essere indossata o utilizzata per massaggiare la donna in gravidanza, in travaglio e dopo il parto. Dietro a questo accessorio c'è un mondo intero, di tradizione, femminilità e cultura. Il Rebozo è una tipica sciarpa messicana in cotone o lana intrecciato a mano, realizzata dalle donne per le donne.
Misura circa 2 metri e larghezza può variare in base all'utilizzo. Nella tradizione latino americana viene comunemente utilizzata come capo di abbigliamento, o utilizzata per trasportare oggetti. I benefici e gli utilizzi del Rebozo:
Il rebozo in gravidanza Il Rebozo viene utilizzato in gravidanza e in assenza di controindicazioni come gravidanze a rischio in diversi modi. Ripiegato su se stesso e avvolto attorno ai fianchi della mamma, per sostenere la pancia della mamma (senza comprimerla) per alleviare i dolori alla schiena o al pube dovuti al peso del bebè. Può essere utilizzato per coccolare la futura mamma con un piacevole massaggio su tutto il corpo, in diverse posizione confortevoli per la gravidanza ad esempio sul fianco, a carponi o da seduta. Inoltre viene utilizzato per aiutare a favorire il corretto posizionamento del bambino in pancia (anche nei casi di bambino podalico) senza rischi o manovre invasive, in concomitanza di esercizi e altri rimedi. Il massaggio con il Rebozo può essere fatto da una sola operatrice o più di una in base alla situazione, ma non di minore importanza, il massaggio può coinvolgere il partner che con il tessuto può sostenere e abbracciare la futura mamma. Voi avete provato questa profonda esperienza? Conoscevate i benefici? By Giulia Toscano Osteopata Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) Osteopata post parto varese
Durante i 9 mesi il corpo della mamma cambia notevolmente per permettere la crescita del bebè in pancia e una buona mobilità del bacino per garantire la nascita. Questo viaggio però non termina con il parto, come c’è stato del tempo in gravidanza è necessario del tempo lento anche post parto. C’è un tempo per concepire, un tempo per custodire il proprio bambino e anche un tempo per riprendersi dopo il parto senza fretta.
Oggi parleremo dell’aiuto dell’Osteopatia dopo la gravidanza e di come affrontare gli sforzi nel post parto.
Attenzione alla postura post parto e agli sforzi!
Durante la fine della gravidanza e dopo il parto i muscoli retti dell’addome si allontanano circa di 2-3 dita e il pavimento pelvico si rilassa. Questi muscoli sono da considerare come se fossero i guardiani della schiena e quindi la loro parziale assenza può sovraccaricarsi la colonna e generando dolore. Questo non vuol dire però che dobbiamo correre contro il tempo e cominciare a fare un’attività intensa da subito, semplicemente basta cominciare a stare attenti alla postura e agli sforzi! In che modo? Questi cambiamento generalmente, si riducono gradualmente dopo circa 8 settimane dal parto. Sicuramente può essere d’aiuto un buon percorso di riabilitazione mirato e un’attenzione quotidiana agli sforzi. È, quindi, importante valutare come prendere in braccio il bambino o eventuali pesi dopo il parto (ovetto, spesa etc), cercando di non andare a sforzare ulteriormente su addominali e muscoli perineali. Un altro importante consiglio è quello di limitare l’utilizzo della guaina per l’addome dopo il parto (differente è il caso di un parto cesareo) in quanto può rendere i muscoli addominali pigri! E ricorda l’importanza di riabilitare il pavimento pelvico dopo 6-8 settimane dal parto) prima di iniziare l’attività fisica.
Mal di schiena post parto e Osteopatia
A prescindere dal fatto che il parto sia stato naturale o cesareo, sarà importante prendersi cura degli esiti cicatriziali e rispettare le tempistiche di recupero dopo la gravidanza. Con il progredire delle alterazioni ormonali in gravidanza e la lassità legamentosa che ne residua (grazie agli ormoni gravidici), le donne sono particolarmente inclini ad avere dolore lombare nell’ultimo trimestre e post parto. Le tecniche osteopatiche sono in grado di aiutare a rilassare i muscoli contratti, alleviare i dolori articolari e migliorare la mobilità, riducendo così eventuali dolori dopo la gravidanza. Mamme potete effettuate un controllo con l’Osteopata dopo la fine del puerperio (circa dopo 6-8 settimane dal parto). Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: osteopatia in gravidanza: quali sono i benefici? By Giulia Toscano Osteopata Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) Osteopata bambini varese
Una nascita viene definita pretermine quando avviene prima delle 37esima settimana di gestazione. I bambini prematuri sono unici e per questo hanno bisogno di maggiori attenzioni e cure. Negli ultimi 20 anni le nascite pretermine stanno aumentando e con loro anche i disturbi del sistema neurologico, gastro-intestinale, respiratorio, cardiovascolare e psico-sociale. Il trattamento osteopatico nei primissimi giorni di vita e dopo le dimissioni sembrerebbe ridurre i giorni di degenza in ospedale e ridurre la necessità di terapie costose per i neonati.
Quali sono le cause della prematurità
Le cause della prematurità sono diverse e possono dipendere sia dalla salute della futura mamma, dalla gravidanza oppure dal benessere del nascituro. Tra i fattori di rischio materni ci sono la presenza di problemi di salute pregressi alla gravidanza, l’obesità o il sottopeso, l’età inferiore a 16 anni o superiore a 35 anni; stile di vita non regolare e l’abuso di alcool o fumo. Per quanto riguarda i fattori legati alla gravidanza ricordiamo i parti gemellari, l’insorgenza di patologie gestazionali come il diabete o l’ipertensione, malformazioni dell’apparato femminile o eventi esterni come traumi o infezioni. Anche il bambino può essere determinante per un parto prematuro in caso di malformazioni, sofferenza fetale o ritardo di accrescimento. Da ricordare che anche gravidanze senza fattori di rischio apparenti possono anticipare la nascita, perché non sempre è possibile determinare la causa o controllare gli eventi. Il ruolo del tocco gentile perinatale Durante il trattamento Osteopatico viene utilizzato il tocco gentile per migliorare il range di movimento, migliorare la funzionalità e il supporto cardiovascolare per ridurre l’infiammazione generalizzata. Si suppone che la stimolazione manuale gentile produca una cascata biologica e neurologica positiva, che è in grado di interrompere la costante infiammazione nel bebè e promuovere lo sviluppo psico-motorio. Inoltre il contatto positivo stimola l’organismo del bambino a liberare serotonina e ossitocina (ormoni della felicità e dell’amore) in grado di alleviare il dolore e produrre effetti positivi sul sistema psicofisico. Per quali disturbi può essere utile il trattamento Osteopatico nel neonato pretermine?
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: osteopatia-per-bambini-varese3477601.html
By Giulia Toscano Osteopata
Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) Osteopatia post parto varese
Può succedere che l’allattamento materno sia doloroso o problematico, a causa del torcicollo nel neonato, che non gli permette di girare liberamente la testa verso il seno o il biberon.
Torcicollo miogeno: cos’è?
Il torcicollo miogeno è una condizione in cui i muscoli di un lato del collo sono accorciati costringendo così la testolina a rimanere fissa in una posizione. Il torcicollo può essere congenito ovvero già presenta alla nascita per posizioni costrittive in utero o acquisito durante i primi giorni di vita del bambino per le posizioni mantenute. Un’eventuale ecografia confermerà questa condizione. Solitamente, una volta escluse dal pediatra possibili cause più gravi come anomalie delle ossa o dei muscoli della spalla e del collo, seguendo precise e tempestive indicazioni, si riesce a risolvere questa contrattura muscolare.
Come si manifesta il torcicollo miogeno
Il bambino tiene sempre la testa inclinata da un lato e ruotata verso il lato opposto. Nella maggior parte dei casi il muscolo del collo interessato è il destro, e quindi il bambino avrà sempre la testolina ruotata a sinistra. A casa della posizione obbligata del collo un lato della testa potrebbe appiattirsi causando la plagiocefalia posizionale e anche una scoliosi della colonna come conseguenza dell’atteggiamento del capo.
Perché può causare difficolta di suzione
Per attaccarsi correttamente al seno il bambino dovrebbe essere posizionato pancia contro pancia (in modo tale che si trovi sul fianco). In caso di un bambino con torcicollo girarsi dal lato opposto a quello abituale causa uno stretching dei muscoli del collo, che potrebbe essere in alcuni casi doloroso, così che cominci ad evitare di ruotare il capo da quel lato per rivolgersi al seno o ad inarcare la schiena per manifestare dolore. Può succedere anche con il biberon se non è posizionato dove il bambino è più comodo.
Rimedi torcicollo neonato
Per prima cosa è importante agire nelle primissime settimane di vita con trattamenti effettuati da un osteopata o un fisioterapista specializzato in pediatria e con esercizi praticati tutti i giorni dai genitori a casa. Il trattamento manuale prevedere il rilassamento dei muscoli del collo interessati, e non solo anche la valutazione della colonna e della muscolatura del volto che potrebbero essere disfunzionali come conseguenza del torcicollo stesso.
I consigli dell’Osteopata #chiediallosteopatadeibambini
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By Giulia Toscano Osteopata Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) |