Osteopata post parto Varese
Il coccige rappresenta il tratto terminale della colonna vertebrale, situato appena sopra la fessura nelle natiche. Il dolore al coccige o coccigodinia può colpire individui tutte le età e di entrambi i sessi, si verifica però più frequentemente nelle donne in gravidanza o successivamente al parto. Oggi vedremo insieme le principali cause e alcuni rimedi utili per alleviare questo disturbo.
Dolore al coccige: le principali cause
Ecco alcune delle principali cause per il dolore al coccige:
Dolore al coccige: La gravidanza
Nell’ultimo trimestre le articolazioni sono più flessibili e inclini a sviluppare traumi dato il rilassamento dei legamenti e della muscolatura del bacino per favorire il parto. Inoltre, l’incremento del peso in gravidanza, tende ad affaticare molto di più sia i muscoli che le articolazioni della mamma. In particolare i muscoli del pavimento pelvici, lombari e della zona lombo-sacrale. Anche la sedentarietà e la stitichezza dovuta alla gravidanza sembrano sollecitare queste strutture.
Dolore al coccige: Il parto
Durante il travaglio per creare più spazio nel canale da parto i muscoli, i legamenti e le articolazioni cambiano la loro forma e funzionalità, con possibile stiramento e dolore all’osso sacro o al coccige che può persistere anche dopo il parto.
Dolore al coccige: il ruolo del pavimento pelvico
“Il pavimento pelvico è come il prezzemolo”.. bisogna sempre considerare il suo ruolo per il benessere ginecologico e per il benessere del corpo. È infatti collegato in maniera anatomica e funzionale con la zona lombo-sacrale, quindi una sua eccessiva elasticità o un’eccessiva contrattura possono incidere negativamente sulla mobilità dell’articolazione sacro-coccigea. Per questo è fondamentale una sua valutazione post-partum (circa dopo due mesi). Inoltre alcuni disturbi ginecologici (aderenze cicatriziali, dismenorrea, endometriosi etc) possono trasmettere il dolore a livello del sacro o del coccige e quindi sarà necessario un consulto ginecologico.
Dolore al coccige: Osteopata si o no?
L’osteopatia è in grado di prevenire eventuali sovraccarichi delle articolazioni del coccige e del sacro in gravidanza e in caso di dolore di valutare le strutture “incriminate” con un esame esterno per valutare la causa del dolore e esaminare la postura globalmente (dopo un consulto medico).
I consigli dell’Osteopata #chiediallosteopata
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: osteopata-post-parto-varese.html
By Giulia Toscano Osteopata
Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK)
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Osteopata a Varese - IN COLLABORAZIONE CON DONNAMAMMA IRENE, PERSONAL TRAINER
La gravidanza viene identificata come il maggior mutamento del corpo umano nel minor tempo possibile e come tale ha bisogno di accorgimenti per rendere questi mesi i più piacevoli possibile.
Si può fare attività fisica in gravidanza?
Si deve! Dopo il primo trimestre, ma non prima di aver ricevuto il consenso del proprio ginecologo e dell'ostetrica, è opportuno preparare il corpo al parto mantenendolo sano, in equilibrio e consapevole attraverso un percorso dedicato.
Attività fisica in gravidanza: raccomandazioni e diastasi dei retti
La regola principale è che ogni gestante debba in primis ascoltare il proprio corpo ed evitare tutte quelle attività nelle quali sono presenti salti, balzi, scontri, contrazioni a livello addominale e carichi eccessivi. Questo perchè uno dei cambiamenti nel corpo della donna gravida è la diastasi dei retti addominali, l'allontanamento delle fasce muscolari di destra e sinistra dalla linea alba, una linea di tessuto connettivale, centrale; ciò avviene dalla pressione della crescita uterina.
Il ruolo del pavimento pelvico
Collegato al ruolo dell’addome è di fondamentale importanza il pavimento pelvico, la quale funzione è il sostegno degli organi pelvici, da non sottovalutare mai. Tutto questo per dire che un qualsiasi movimento scorretto, che comporta un'eccessiva contrazione a livello addominale (pensiamo al classico crunch) o un qualsiasi esercizio con un carico troppo elevato, portano ad una compressione dove la conseguenza è un aumento della diastasi e un sovraccarico sul pavimento pelvico, che non è in grado di sostenere il peso portando quindi a problematiche come incontinenza, prolassi ecc ecc.
Attività fisica in gravidanza: il lavoro di squadra!
La figura dell'ostetrica qui è fondamentale, in quanto valuta il perineo (importantissimo farlo durante e post gravidanza!) di ogni singola donna e le insegna a conoscerlo e mantenerlo sano, evitando casi di ipo o ipertonicità. Il mio ruolo sarà quello di conoscere la condizione di ogni donna, stimolare e far attivare e rilassare quella muscolatura negli esercizi proposti e in generale dare input per la quotidianità di ogni singola. Quello di cui mi occupo maggiormente è un percorso (non mi piace chiamarlo "corso", è piuttosto un cammino di evoluzione e conoscenza) di ginnastica posturale in gravidanza, adatto a tutte, con diversi benefici.
Benefici dell’attività fisica in gravidanza
- consapevolezza del proprio corpo e del proprio potenziale anche grazie alla respirazione; - aumento della flessibilità e tonicità; - sollievo da disturbi muscolo-scheletrici come mal di schiena, pubalgia, sciatalgia; - miglioramento del sonno e del rilassamento - conoscenza e uso del pavimento pelvico - la possibilità di conoscere e confrontarsi con altre future mamme, da non dare per scontato. Per concludere, attraverso il lavoro in team con l'Ostetrica e Giulia Osteopata, sarà possibile guidare e accompagnare tutte le future mamme nel miglior modo. Per saperne di più non esitate a contattarci!
By DonnaMamma Irene – Personal Trainer
E. donnamamma.irene@gmail.com Osteopatia post-partum Varese
Oggi vorrei parlarvi di un argomento che mi sta particolarmente a cuore: la diastasi dei retti dell’addome. Tale argomento viene spesso riscontrato nelle prime fasi post-gravidiche. In cosa consiste? Consiste in uno spazio tra i due muscoli retti a livello della linea centrale dell’addome, che appare generalmente tra il secondo e il terzo trimestre di gravidanza a causa della naturale sollecitazione meccanica sulla parete addominale.
Ora vedremo alcuni fattori predisponenti la diastasi in aggiunta alle possibilità di trattamento.
Diastasi dei retti dell’addome: quali sono i fattori di rischio?
Non sempre è possibile trovare la causa specifica per la permanenza della diastasi, oltre le 8 settimane dal parto. È stato osservato però nella letteratura scientifica, come il peso, il numero di gravidanze e le abitudini quotidiane possano incidere nel suo sviluppo. In particolare, la gestione degli sforzi quotidiani, l’attività fisica “fai da te” in gravidanza e post-parto sembrano facilitarne il mantenimento. Infatti, prima di riprendere un’attività fisica dopo il parto, è bene considerare fattori fondamentali per la gestione di tale condizione: lo stato di salute del vostro pavimento pelvico, lo stato di guarigione di cicatrici relazionate all’atto del parto, il rispetto di tempi riabilitativi adeguati in combinazione ad esercizi specifici che uniscano una maggior consapevolezza del vostro corpo.
Diastasi dei retti dell’addome: come riconoscerla?
Per verificare la sua presenza si può fare un auto-esaminazione dell’addome, ma è raccomandabile farla controllare dal medico specialista. Per auto-valutare il vostro addome, posizionatevi a pancia in su, con le ginocchia flesse (talloni comodamente appoggiati), e con una mano dietro al capo. Rimanendo rilassate, ponete due dita in profondità (sia al di sopra dell’ombelico che al di sotto) nello spazio tra i due muscoli retti; a questo punto flettete la testa (es. crunch) e valutate la presenza o meno di uno spazio tra i due muscoli retti sopra e sotto l’ombelico.
Non solo estetica!
Le mamme possono osservare una debolezza dell’addome, ma le conseguenze sono soprattutto funzionali perché l’addome ha un ruolo centrale per la stabilità della schiena, per la funzionalità del pavimento pelvico, per la respirazione e per i movimenti della colonna di tutti i giorni. Da qui è possibile capire quanto sia importante ristabilire un corretto equilibrio di questa struttura, proprio per le funzioni e relazioni meccaniche citate.
Osteopatia, postura e diastasi addominale
La postura influenza la nostra salute, e in gravidanza lo spostamento degli organi addominali genera un nuovo assetto posturale e sovraccarica maggiormente la parete addominale. Come Osteopata, dopo il parto, cercherò di migliorare la tua postura e un corretto adattamento di quelle che sono le tue pressioni interne durante gli sforzi quotidiani. Sarà poi necessario valutare ogni situazione; è fondamentale un lavoro di squadra tra Osteopata, Ostetrica, Fisioterapista, Nutrizionista e un personal trainer specializzato per aiutarti sotto tutti i punti di vista (postura, peso corporeo, consapevolezza del pavimento pelvico, rinforzo muscolare e meccanica della respirazione). Nei casi più severi verrà valutato l'approccio chirurgico da parte del proprio Medico.
I consigli dell’Osteopata #chiediallosteopata
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: come-losteopatia-puo-aiutarti-dopo-un-parto-cesareo.html
“Ogni donna ha la sua storia e la sua postura, per questo motivo è fondamentale valutare il percorso migliore per ogni donna, che non sarà mai uguale per tutte”.
By Giulia Toscano Osteopata
Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) Osteopatia post parto cesareo Varese
Oggi vorrei parlarvi del taglio cesareo e dell'aiuto dell'Osteopata. Non sempre questa tipologia di parto viene programmato e spesso le mamme vivono questa esperienza in maniera inaspettata. Cercherò di contribuire alla cura del vostro corpo in modo tale che tutte le mamme sappiano che non perforza le cicatrici da parto cesareo debbano generare aderenze a livello pelvico e complicanze per future gravidanze.
Parto cesareo e aderenze cicatriziali
La cicatrice da cesareo è connessa direttamente con i muscoli addominali, con i visceri pelvici tra cui l’utero e tutte le strutture anatomiche che lo circondano (la lombare, il pavimento pelvico, il sacro, il coccige etc.). In caso di una cattiva guarigione di questa cicatrice possono formarsi delle aderenze interne che possono alterare la mobilità delle strutture muscolo-scheletriche connesse. Causando non solo dolore pelvico ma anche in lombare, a livello del sacro ed eventuali disfunzioni del pavimento pelvico (incontinenza di gocce di pipi, dolore ai rapporti, stitichezza e altro). Per evitare l’insorgenza di aderenze è consigliabile monitorare queste strutture sia prima del parto che dopo, e aiutare il processo di guarigione cicatriziale.
Parto cesareo indicazioni
Un parto cesareo può essere elettivo (cioè programmato al termine della gestazione, prima del travaglio) o d'emergenza (in caso di evidenze di sofferenza fetale o materna). Si programma un taglio cesareo elettivo in caso di: bambino podalico o di spalla (in genere dopo la 34esima settimana di gestazione); in caso di parto gemellare; sofferenza materna o fetale e in caso non sia possibile procedere con un parto vaginale dopo un parto cesareo precedente. Non bisogna per forza fare un taglio cesareo la seconda volta se ci sono le condizioni favorevoli per un parto vaginale ed è passato un lasso di tempo adeguato tra un parto cesareo e quello natura.
Trattamento osteopatico post parto cesareo
Il trattamento osteopatico della cicatrice da cesareo e può ridurre la formazione di aderenze cicatriziali assicurando una corretta guarigione del tessuto pelvico. Inoltre il trattamento osteopatico può promuovere la possibilità di effettuare un secondo parto naturale dopo il primo parto cesareo.
I consigli dell’osteopata #chiediallosteopata
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: osteopatia in gravidanza: quali sono i benefici?
"La mamma tiene il suo bambino per mano solo per un breve periodo, ma il suo cuore l’accompagna tutta la vita".
By Giulia Toscano Osteopata
Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) Osteopatia dopo la gravidanza Varese
Durante la gravidanza il tuo corpo ha subito delle notevoli modifiche per permettere la crescita del tuo bambino in utero e poi la sua nascita, per questo motivo dopo il parto dovrai prenderti cura non solo del nascituro ma anche del tuo fisico per vivere al meglio la maternità. Devi ascoltare le esigenze del tuo corpo e capire quando ci manda dei segnali che qualcosa non va. Oggi parleremo dell’aiuto dell’Osteopatia dopo la gravidanza e di come affrontare gli sforzi nel post parto.
Osteopatia dopo la gravidanza: Parto naturale o cesareo?
A prescindere dal fatto che il parto sia stato naturale o cesareo, sarà importante prendersi cura degli esiti cicatriziali (a livello dell’addome o del perineo) e rispettare le tempistiche di recupero dopo la gravidanza. Ricorda infatti che anche in un parto cesareo il tuo pavimento pelvico sarà da rieducare, perché non è il solo passaggio del bambino a danneggiarlo ma la gravidanza stessa (modifiche ormonali e meccaniche della statica pelvica).
Perché andare dall’Osteopata dopo la gravidanza?
A causa dei cambiamenti anatomici che si verificano durante la gestazione e post parto, sembra che l’Osteopatia dopo la gravidanza sia una valida alleata per mamme, sia con dolore, ma anche in caso di donne senza sintomi per recuperare la funzionalità nei distretti muscolo-scheletrici che hanno subito uno stress meccanico durante questo mutamento. Con il progredire delle alterazioni ormonali in gravidanza e la lassità legamentosa che ne residua (grazie agli ormoni gravidici), le donne sono particolarmente inclini ad avere dolore lombare nell’ultimo trimestre e post parto. Le tecniche osteopatiche sono in grado di aiutare a rilassare i muscoli contratti, alleviare i dolori articolari e migliorare la mobilità, riducendo così eventuali dolori dopo la gravidanza.
Osteopatia dopo la gravidanza: quando iniziare?
Mamme potete effettuate un controllo con l’Osteopata dopo la fine del puerperio (circa dopo 6-8 settimane dal parto); la valutazione osteopatica del vostro neonato sin da subito (dopo la prima visita con il pediatra curante).
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: osteopata-post-parto-varese.html
"La maternità mi ha dato alcune tra le migliori lezioni di umiltà".
By Giulia Toscano Osteopata Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) Pavimento pelvico in gravidanza
Il pavimento pelvico consiste in una complessa struttura muscolare e articolare che funge da fondamenta per la cavità addominale e per gli organi pelvici. Questa struttura può essere alterata nella mobilità e dunque nella funzione a causa di molteplici fattori, tra cui la gravidanza o la menopausa e si può manifestare insieme a diversi scenari clinici come per esempio la perdita di urine e di feci, la costipazione, il prolasso urogenitali, il prolasso rettale e il dolore pelvico cronico. Parliamo oggi del ruolo del pavimento pelvico in gravidanza, delle terapie riabilitative e del trattamento Osteopatico.
Cosa danneggia il pavimento pelvico? Solo la gravidanza?
NO!! In tanti associano la disfunzione del pavimento pelvico solo al parto naturale e al sesso femminile, ma ci sono tanti altri fattori che possono agire in qualsiasi età e in qualunque sesso, vediamone alcuni insieme:
Pavimento pelvico in gravidanza
Durante la gravidanza, il peso dell’utero impatta “negativamente” sulla forza tensile della muscolatura pelvica e sugli annessi fasciali, tale peso viene ad accentuarsi in particolare nel terzo trimestre di gravidanza con, l’incremento ormonale progressivo, che promuoverà una lassità (eccessiva elasticità) generalizzata delle strutture articolari e muscolare al fine di creare spazio per l’utero in crescita e una “facile” espulsione del neonato. Queste modifiche appena descritte ci permettono di capire che, se vi sono ulteriori fattori “negativi” e/o complicanze durante la fase del parto (ma anche dopo), la funzionalità e la forza contrattile del pavimento pelvico verrà ulteriormente inficiata.
Strategie di prevenzione “salva perineo in gravidanza”
Nel corso della gravidanza, specialmente all’inizio, anche in assenza di sintomi è consigliato sottoporsi ad una valutazione del pavimento pelvico ed eventualmente intraprendere un percorso (tenuto da una figura sanitaria specializzata nel pavimento pelvico) mirato ad una miglior consapevolezza (capisco cos’è il perineo e come funziona) dei muscoli del pavimento pelvico; con lo scopo di preparare la donna ad un loro efficace utilizzo durante il parto e prevenire eventuali problematiche legate alla disfunzione del pavimento pelvico post parto.
Osteopatia in gravidanza e post parto
Lo scopo del trattamento osteopatico è quello di valutare la mobilità del bacino e degli annessi muscolari e di trattare queste zone ove necessario, al fine di garantire un adeguato supporto del bebè. La valutazione non si limiterà al solo distretto pelvico ma verranno considerate le relazioni che esso ha con le strutture articolari e mio-fasciali circostanti (es. colonna lombare), cercando di distribuire in maniera equilibrata i carichi sul perineo. Inoltre sarà necessaria anche una valutazione osteopatica successiva alla nascita del bambino, per monitorare il cambiamento del corpo della mamma. I consigli dell’Osteopata #chiediallosteopata
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: osteopata-post-parto-varese.html
"Cresci un bambino indicandogli la via da percorrere e ogni tanto segui anche tu la stessa strada". By Giulia Toscano Osteopata Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) |