Osteopata neonati varese
Ogni giorno nel mio studio a Varese mi capita di visitare dei neonati con la testolina piatta (magari da un solo lato o posteriormente da entrambi) e mi domando spesso perché non ci sia una corretta informazione a riguardo in modo tale da prevenire la plagiocefalia posizionale. Oggi vedremo insieme cos’è questa testolina piatta o meglio la plagiocefalia posizionale e alcune regole per prevenirla.
TESTA PIATTA O PLAGIOCEFALIA POSIZIONALE
Si tratta dell’asimmetria della testolina del bambino, generalmente si nota una parte più gonfia della testa e un'altra più piatta. Questo accade perché la testolina e le articolazioni del nostro bebè sono molto malleabili nei primissimi mesi di vita per garantire il passaggio dal canale del parto e posizioni mantenute del piccolo in pancia o durante la vita extra uterina possono portare a questa conformazione della testa. Inoltre spesso in questi bambini è presente anche il torcicollo (come negli adulti) dove dei muscoli del collo sono molto contratti e gli impediscono di muovere la testa liberamente obbligandolo ad una posizione fissa e allo schiacciamento della testa da quel lato.
LE TEMPISTICHE PER LA TESTA PIATTA
La prima cosa da fare in caso di rotazione del capo sempre da un lato o testa piatta è rivolgersi subito al proprio pediatra che valuterà o meno la necessità di esami strumentali per approfondire il problema. Quello che però le famiglie devono sapere è che il piattismo può migliorare con il tempo ma non passa da solo, caso mai migliora ed è svantaggioso non sfruttare la malleabilità del bebè dei primi 6 mesi di vita per risolvere la testa piatta completamente. Per questo vi consiglio di rivolgervi al vostro Osteopata pediatrico di fiducia fin da subito!
REGOLA N.1
Il bambino è un quadrupede: il bambino finché non raggiunge autonomamente la stazione seduta o eretta va tenuto principalmente a pancia in giù e sul fianco (destro e sinistro). Quando è sveglio e i genitori possono sorvegliarlo. Potete approcciare la posizione prona dopo qualche settimana che il bambino è a casa, cominciando sul fasciatoio o sul vostro petto in modo tale che vi veda, gradualmente potete posizionarlo su un tappetone (alto almeno 3 cm in modo tale che se dovesse rotolare attutisca il colpo) a pancia in giù o sul fianco con un gioco o uno specchio di fronte a lui. Potete anche utilizzare degli ausili di supporto come il cuscino a forma di ferro di cavallo del tummy time che rende la posizione a pancia in giù confortevole o un asciugamano da bagno arrotolato dietro la schiena per supportare la posizione sul fianco.
REGOLA N.2
Back to sleep, tummy to play: per prevenire le morti in culla è stato studiato che la posizione più sicura è quella a pancia in su però nessuno ha mai detto che non bisogna più posizionare il bebè nelle altre posizioni anzi il bambino deve dormire a pancia in su ma deve giocare a pancia in giù e sul fianco. Quando mamma e papà sono svegli! REGOLA N.3 No posizioni costrittive o mantenute per lungo tempo: il tuo bambino deve essere lasciato libero di muoversi in modo tale che possa sperimentare e perché no anche rotolare. Utilizza la sdraietta, la navicella, l’ovetto, la palestrina solo per un tempo limitato e il resto tempo meglio posizionare il tuo bambino su un tappetone (alto circa 3 cm) e varia la sua posizione (pancia in giù, fianco destro/sinistro) posizionando dei giochi in fronte a lui. REGOLA N.4 Fate attenzione se il vostro neonato ha una posizione del capo preferita: magari tiene sempre la testa ruotata da un lato (sia nel sonno che da sveglio), in questo caso cercate di stimolarlo con dei giochi dal lato opposto per far sì che il bambino pratichi dei movimenti attivi del capo. È quindi importante spostare dal lato colpito luci, suoni, giochi. Potrebbe essere utile anche spostare da un lato i giochi sospesi sopra la culla. REGOLA N.5 Il cuscino per la plagiocefalia non va bene per tutti: l’asimmetria del capo può essere posteriore o laterale quindi avendo il cuscino un foro per la parte posteriore della nuca, non andrà bene in caso di plagiocefalia laterale. Non compratelo a priori!
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: osteopatia-e-plagiocefalia-varese.html
By Giulia Toscano Osteopata Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK)
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Osteopata neonati varese
La chiusura di uno o entrambi i dotti lacrimali nel neonato è un fenomeno piuttosto frequente, generalmente si manifesta con lacrimazione eccessiva degli occhietti (dopo alcuni giorni dalla nascita). Si risolve spontaneamente? È necessario intervenire chirurgicamente? Può il trattamento osteopatico essere efficace in caso di dacriostenosi? Risponderemo a queste domande.
Stenosi del dotto lacrimale, cos’è?
La stenosi del dotto lacrimale è l’ostruzione totale o parziale del condotto naso-lacrimale attraverso il quale, di norma, le lacrime scorrono verso le fosse nasali. L'ostruzione del dotto nasolacrimale può essere congenita o acquisita (pregresse fratture del naso o del massiccio facciale; esiti di chirurgia dei seni paranasali; malattie infiammatorie e masse occupanti spazio). La stenosi congenita può essere il risultato dell’anomalia di sviluppo di uno dei tratti delle vie lacrimali. Come ad esempio la membrana che si trova all’intendo del dotto lacrimale, che normalmente si riassorbe spontaneamente al momento della nascita, permettendo l’apertura del canale lacrimale, a volte però questo non accade promuovendo una lacrimazione eccessiva. Inoltre la stenosi può essere l’esito del disallineamento delle ossa del cranio che si possono muovere a causa delle forze in utero, durante il parto o durante il periodo post nascita. La struttura dell’occhio è formata da più ossa quindi se vi è una disfunzione o anche un piccolo trauma che induce una disfunzione di una di queste strutture può risultare una stenosi del dotto lacrimale. Non dimentichiamo che le ossa del bebè sono più flessibili e malleabile a seguito di stress esterni.
Diagnosi e complicanze
La diagnosi di dacriostenosi è solitamente clinica, caratterizzata dalla presenza di sintomi oculari come secrezione e stravaso di lacrime. Il ristagno, inoltre, può provocare infezioni batteriche e possono associarsi secrezioni di pus. Si associa, in genere, una terapia antibiotica per il trattamento delle congiuntiviti e la somministrazione di soluzione fisiologica nel naso, per evitare che si creino ristagni di secrezione nelle fosse nasali. In caso di dacriostenosi congenita, i sintomi generalmente si risolvono entro 9 mesi, se dovessero persistere (per entrambe le dacriostenosi congenita e acquisita), la chirurgia può essere necessaria (indicativamente intorno all’anno di vita).
Massaggio al neonato per il dotto ostruito
È importante eseguire dei semplici massaggi (un paio di volte al giorno). Dovete compiere delicatamente (con il polpastrello dell'indice) un movimento rotatorio dall’alto verso il basso, tra l’angolo interno dell’occhietto e la radice del naso.
Osteopatia per neonati con dotto lacrimale chiuso
L’obiettivo del trattamento osteopatico è quello di valutare la presenza di eventuali disfunzioni (dovute probabilmente al trauma da parto) che possono interessare le ossa e le strutture muscolari connesse all’occhio. Se le articolazioni ossee vengono decompresse il canale si aprirà e drenerà più facilmente. Inoltre il trattamento della cervicale e del torace può migliorare il drenaggio linfatico della testa e del collo, riducendo l’edema periorbitale.
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By Giulia Toscano Osteopata Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) Osteopata per bambini varese
Per squilibrio muscolare orofacciale si intende un’alterazione di una o più funzioni orali (deglutizione, respirazione, masticazione, articolazione delle parole e la postura di riposo) che si riflette direttamente sulla postura. Oggi parleremo del ruolo dell'osteopata nel percorso terapeutico dello squilibrio orofacciale e nella deglutizione atipica.
Cause dello squilibrio Muscolare Orofacciale
Le cause possono essere genetiche o acquisite. Infatti la presenza di respirazione orale abituale (a causa di ipertrofia delle adenoidi e/o delle tonsille, ipertrofia dei turbinati e deviazione del setto nasale), abitudini orali viziate (succhiare il pollice, uso prolungato del ciuccio o anche del biberon e onicofagia), abitudini alimentari inadeguate (prevalenza di cibi morbidi nei primi anni di vita), presenza di malocclusioni dentali (e viceversa) o alterazioni delle strutture anatomiche cranio-facciali (frenulo linguale corto, storia di traumi cranio-facciali o di plagiocefalia posizionale/torcicollo nel neonato), possono modificare l’attivazione dei muscoli del distretto orofacciale e della regione del collo (al fine di supportare le funzioni prima elencate).
Quali possono essere le conseguenze?
La presenza di uno squilibrio muscolare orofacciale può essere sia la causa che la conseguenza di malocclusioni dento-scheletriche. Può portare disturbi dell’articolazione tempo-mandibolare (click articolare, bruxismo, serramento etc), alterazioni della mimica facciale, disturbi del sonno o apnee notturne, difficoltà respiratorie (associate a otiti ricorrenti o rinosinusiti), difficoltà nell’articolare alcune parole e problematiche posturali.
Che relazione esiste tra la postura e le funzioni orali?
L’atto deglutitorio è un’azione che richiede una coordinazione biomeccanica e neurologica di tutto il complesso cranio-cervico-mandibolare, in quanto non coinvolge solo i muscoli della lingua e il pavimento buccale, ma anche le strutture circostanti (i muscoli accessori per la deglutizione, la mandibola, e i muscoli della collonna). Quindi se ogni giorno un bambino o un adulto deglutisce male (pensate a quante volte deglutiamo al giorno?!) non avremo solo una modifica del cavo orale ma anche delle strutture limitrofe che dovranno fare più fatica per compiere un movimento fisiologico. Un eventuale alterazione di queste strutture può causare dolore cervicale, disorientamento o mal di testa da cervicale.
Il ruolo dell’osteopata nel trattamento dello squilibrio muscolare orofacciale
Proprio per le caratteristiche multifattoriali dello squilibrio muscolare orofacciale, per risolvere questa problematica bisogna lavorare in squadra (logopedista, dentista pediatrico, foniatra, otorinolaringoiatra, pediatra, fisioterapista e osteopata). Infatti una delle principali cause di recidiva ortodontica anche dopo trattamenti prolungati è costituita dal mancato supporto logopedico e delle altre figure di supporto. Quindi, considerando l’importanza delle funzioni orali per la crescita del bambino, un intervento e riconoscimento precoce dei fattori di rischio permette di ridurre la cronicità dei sintomi e delle conseguenze dovute alle correlazioni sopra elencate. L’osteopata valuterà le funzioni del distretto cranio-cervico-mandibolare al fine di capire quale alterazione risulta prioritaria per il disturbo presentato dal paziente (cefalea, dolore al collo..etc...) . Il trattamento osteopatico sarà volto a ridurre gli squilibri mio-fasciali che mantengono l’alterazione delle funzioni sopradescritte o sarà di supporto al trattamento ortodontico.
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: come-la-masticazione-puo-influenzare-la-postura-del-tuo-bambino-osteopatia-e-malocclusioni.html
By Giulia Toscano Osteopata
Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) Mal di testa nei bambini rimedi Varese
Oggi parliamo di mal di testa in età pediatrica, un disturbo che si associa a scarsa resa scolastica e disturbi dell’apprendimento. Non è sempre facile capirne la causa e per effettuare una diagnosi medica in età pediatrica ci vogliono addirittura 20 mesi.
L’intervento Osteopatico agisce in quei casi in cui il mal di testa è causato da alterazioni posturali che non interessano solo la zona cervicale ma tutto il sistema cranio-cervico-mandibolare. Non dimentichiamoci dell’importanza dell’occhio nella gestione del bambino con mal di testa.
Mal di testa nei bambini: non solo dolore alla nuca!
Il mal di testa nei bambini si presenta con quadri clinici diversi rispetto all’adulto, infatti, spesso i sintomi associati o i comportamenti correlati (esempio il pianto, l’irritabilità o il ritiro dall’attività fisica) possono essere anche più apprezzabili rispetto al dolore alla nuca. A volte i primi sintomi possono manifestarsi con dolore addominale ricorrente (non colica) o vomito ciclico dell’infanzia e diventare emicranici in futuro. Fate molta attenzione alla famigliarità per cefalea e/o emicrania!! Sarà compito del pediatra insieme al neurologo attribuire la causa di questa sintomatologia e differenziare l’emicrania dalla cefalea tensiva e da cause secondarie (per esempio con insorgenza dopo una caduta o dovute a sinusite nei bambini più grandi).
Mal di testa nei bambini, mandibola e vista: Esiste una correlazione?
Si certo, spesso il mal di testa può essere secondario a problemi di vista o del cavo orale, per questo molte volte entra in gioco anche l’oculista pediatrico o il dentista pediatrico nel ritrovare la causa del mal di testa. Se avete un difetto visivo cercherete di avvicinare il capo all’oggetto (esempio con la L.I.M) per vedere meglio, e questo a lungo termine può creare tensioni a livello cervicale che possono manifestarsi con mal di testa a casco. Anche problematiche legate al cavo orale (come il bruxismo nei bambini del quale abbiamo parlato nel blog post precedente) o pre-contatti possono alterare il tono della muscolatura masticatoria la quale è strettamente correlata con la cervicale e dare vita a mal di testa.
Mal di testa nei bambini e trattamento osteopatico
Il trattamento Osteopatico, dopo una diagnosi medica, ha il compito di valutare possibili cause secondarie che correlino il mal di testa nei bambini ncon la postura e con l’aiuto di un’attività fisica adeguata cercare di migliorare l’atteggiamento posturale in modo da migliorare la qualità di vita di questi bambini.
I consigli dell’osteopata #chiediallosteopata
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: come-la-masticazione-puo-influenzare-la-postura-del-tuo-bambino-osteopatia-e-malocclusioni.html By Giulia Toscano Osteopata Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) Osteopata bambini varese
Sapevi che se soffri di mal di testa, cervicalgia, tensione al viso, dolori alle orecchie o disturbi dell’equilibrio già dal risveglio potresti soffrire di Bruxismo? Oggi chiariremo in che cosa consiste questo disturbo, quali sono le sue possibili rappresentanze cliniche (anche nei bambini) e alcuni rimedi.
Cos’è il bruxismo?
Il bruxismo è una parafunzione dell’apparato masticatorio che comporta lo sfregamento involontario, rumoroso e a volte doloroso dei denti, che avviene in genere durante le ore di sonno. Questo atteggiamento si verifica prevalentemente di notte durante il sonno, rendendolo di fatto difficile da controllare, spesso si accorge un famigliare o l’igienista dentale durante una visita di controllo dove viene riscontrata l’usura dei denti.
Un bambino può soffrire di bruxismo?
Certo, il bruxismo può interessare anche l’infanzia ma va considerato diversamente rispetto a quello dell’adulto perché spesso (diversamente dall’adulto) si risolve in maniera spontanea con la fine dell’eruzione dei denti da latte e sembrerebbe essere un aspetto fisiologico necessario alla normale eruzione dei denti permanenti. È comunque sempre opportuno avvisare il proprio dentista pediatrico di questo evento perché in alcuni casi può essere associato ad apnee del sonno o malocclusione e servirà effettuare esami più approfonditi.
Bruxismo e stress
Risulta difficile definire una causa precisa, ci sono vari fattori che concorrono allo sviluppo del digrignamento dei denti, tra questi lo stress gioca un ruolo fondamentale. Anche nei bambini lo stress sembrerebbe essere un fattore di rischio soprattutto con l’inserimento alla scuola o l’arrivo di un fratellino.
Rimedi per il bruxismo nell’adulto
Bruxismo e Osteopatia
Esistono strette connessioni tra il sistema stomatognatico (articolazione della mandibola, palato, lingua e dentatura) e il resto del corpo, in particolare con la cervicale. Quindi tramite una valutazione palpatoria dell’articolazione temporo-mandibolare e della muscolatura adibita alla masticazione (muscolo massetere, temporale e pterigoidei), della mobilità della colonna cervicale e del resto del rachide (fino a bacino e piedi) è possibile rimuovere eventuali interferenze posturali che potrebbero essere connesse con il sovraccarico mandibolare (alterata posizione della mandibola e del tono della muscolatura) e a loro volta incentivare il digrignamento notturno. Quindi il ruolo dell’Osteopata è quello di ricercare eventuali cause meccaniche e dunque intraprendere un percorso multidisciplinare che includa la terapia del medico dentista e la terapia manuale osteopatica a supporto.
I consigli dell’Osteopata #chiediallosteopata
Se vuoi saperne di più non esitare a contattarmi, puoi trovare altri consigli utili in questo articolo: come-la-masticazione-puo-influenzare-la-postura-del-tuo-bambino-osteopatia-e-malocclusioni.html
By Giulia Toscano Osteopata Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) Come la masticazione può influenzare la postura del tuo bambino: Osteopatia e malocclusioni3/5/2021 Osteopata bambini Varese
Con il termine malocclusione si indica il percorso di adattamento disarmonico e disfunzionale del sistema stomatognatico (ossa, muscoli e denti), e non solo, in quanto il funzionamento dell’apparato masticatorio è garantito da un complesso più grande che possiamo indicare con il termine cranio-cervico-mandibolare. Oggi vedremo come distinguere la malocclusione nei bambini, la strategia di prevenzione e il momento giusto per intervenire.
Osteopatia e malocclusioni: Cosa provoca un disordine dell’occlusione?
Possono essere fattori congeniti (già presenti dalla nascita) o esterni che creano interferenze:
Osteopatia e malocclusioni: Cosa sono le malocclusione? La bocca si chiude come una “scatola delle scarpe” se per esempio il “coperchio” (arcata superiore dei denti) è troppo piccolo, non sarà possibile chiudere la scatola in maniera corretta, a questo punto il nostro corpo creerà degli escamotage per garantire la chiusura “ermetica”, come la deviazione da un lato o dall’altro della mandibola (arcata dentaria inferiore), creando una malocclusione. Quindi in una condizione ottimale di occlusione serve che l’arcata superiore sia più grande, che gli incisivi superiori siano più anteriori rispetto a quelli inferiori e che i fattori che abbiamo visto prima non interferiscano.
Quando bisogna effettuare la prima visita dal dentista pediatrico?
Le linee guida consigliano di portare il proprio bambino dal dentista, specializzato in ambito pediatrico (Ortodontista o Pedodontista), quando ancora non ci sono problemi del cavo orale, per fare una chiacchierata conoscitiva. A partire dai 18-24 mesi. Portando il vostro bambino dal dentista sin da piccolo, permettiamo di intercettare condizioni che se non trattate subito possono compromettere la normale crescita del massiccio facciale e non solo (tutta la postura) ma possono anche peggiorare nel tempo, provocando un intervento più duraturo e a volte non risolutivo. Ricordo inoltre l’importanza della figura dell’igienista dentale, fondamentale nella prevenzione per i denti permanenti del bambino e nell’istruzione delle manovre di igiene orale.
Conseguenze: non solo a livello del volto.
La funzione dell’apparato stomatognatico o masticatorio è correlata con quella della colonna cervicale, del cranio e di conseguenza di tutto il rachide fino al recettore podalico. Per questo pazienti con alterazioni della forma/funzione del cavo orale possono sviluppare disturbi dell’apparato masticatorio e viceversa (es. bruxismo, click o limitazione della mandibola,) ma anche riportare dolori anche distanti dalla causa (es. mal di testa o lombalgia).
L’intervento osteopatico nei bambini con malocclusione
L’Osteopata in questi casi non è in grado di modificare la forma ma può agevolare la corretta funzione durante lo sviluppo dell’apparato stomatognatico, eliminando eventuali interferenze provenienti da elementi muscolari vicini (es. contrattura della muscolatura masticatoria) o distanti (es. disfunzioni della colonna cervicale o del rachide in toto). Inoltre agisce in contemporanea ad altre terapie in modo tale da monitorare le modifiche dettate dall’intervento di ortognatodonzia.
I consigli dell’Osteopata #chiediallosteopata
By Giulia Toscano Osteopata Osteopata D.O. M.Ost RQ (UK) |